Friday, November 23, 2007

Thanksgiving in Rio



(in italiano)

You might wonder what has happened to us. We are still in Rio, although counting backward the days we have left. It is full Spring here, meaning that time of the year in which the temperatures in Rio and in Michigan are exactly the same: 30's during the day, 20's during the night....the only difference is that one is in Celsius and the other in Fahrenheit! Going back to our "real" life of living around the clock behind a driving wheel will not be easy. Add the freezing temperatures of January in Michigan, and, excuse for the choice of words, it really SUCKS!!!

But let's not think about these sad facts life and talk instead of how I (Monica) spent Thanksgiving day here in Rio. It was a gorgeous day, breezy and warm, with deep blue skies. In the morning I went to the Leblon Farmer Market which was in itself a real celebration of the bountiful production of fruits and veggies in this country. In the afternoon I could not resist the temptation of going to the beach and take a dip in the rough waters of Leblon. The view around me was stunning, something for which I will always be grateful to whatever divinity is out there. On the way back home, under the shade of the tall trees lining the streets of Leblon, I was plain happy; I have always loved Thanksgiving for its celebration of coziness and friendship in a setting unspoiled by the obligation of giving greetings or exchanging presents. This one, in a sunny beach of Rio will stay with me for a long time.

The evening meal is also worth a mention: a piece of ostrich meat (talking of whom brought to the table the biggest bird on Thanksgiving day!) and a piece of "abobora" (pumpkin) from the market.









Vi state chiedendo cosa ci e' successo? Beh, siamo ancora a Rio ma abbiamo cominciato a contare i giorni che mancano per la nostra partenza. Qui ora e' piena primavera, vale a dire il periodo dell'anno in cui le temperature di Rio e del Michigan coincidono: sui 30 gradi di giorno e 20 gradi di notte....la sola differenza e' che gli uni sono in Celsius e gli altri in Fahrenheit! Tornare alla nostra vita "antica", con i minuti sempre contati e costantemente seduti dietro al volante non sara' facile. Se poi ci aggiungi le temperature polari di Gennaio in Michigan, e', scusate la parola, proprio uno SCHIFO!!!

Ma non ci dilunghiamo su pensieri troppo tristi e parliamo invece su come io (Monica) ho speso il giorno del Ringraziamento, anche noto come il giorno del tacchino, qui in Rio. Era una giornata meravigliosa, calda e ventilata, con cieli di un blu profondo. Alla mattina ero stata al mercato all'aperto di Leblon, in se' una celebrazione della copiosa produzione di frutta e verdura del Brasile. Nel pomerriggio, non seppi resistere alla tentazione di andare alla spiaggia e fare un bagno nelle acque sempre agitate di Leblon. La vista attorno a me era da mozzafiato, un qualcosa per cui saro' sempre grata a chiunque divinita' ci sia li' fuori. Sulla via del ritorno a casa, all'ombra degli alberi alti che bordano le vie di Leblon, ero proprio felice; ho sempre amato la festa del Ringraziamento perche' celebra lo stare bene con gli altri senza l'obbligo di scambiare auguri o regali. Il giorno del Ringraziamento di questo anno, in una spiaggia assolata di Rio, restera' con me per molto tempo.

La cena serale e' pure degna di menzione: un pezzo di struzzo (probabilemte vincendo la gara di chi porta l'uccello piu' grande in tavola nel giorno del Ringraziamento!) e un pezzo di "abobora" (zucca marina) presa al mercato.

Tuesday, September 18, 2007

Well, here it is (Ecco qua il blog)

We still have several posts in the pipeline, including the beatiful Jardim Botanico, some walks around the Lagoa, and more. But, things have changed, this is home now, and the idea of a travel blog does not fit anymore. Make sure you click on the links provided, which are often Youtube videos (when there in Youtube, click on the page owner name to see Maria's violin videos). So sorry the posts are in the wrong time order, but this blogging software is not so smart.

Abbiamo alcuni posts in progetto, tra cui il bellissimo Jardim Botanico, e varie camminate intorno alla Lagoa, pero' oramai siamo di casa qui e non e' piu' la stessa cosa. Assicuratevi di cliccare qui links provvisti, sono spesso links a Youtube, dove Monica ha messo i films dei nostri viaggi. Spiacente che i posts siano nell' ordine temporale sbagliato, questo software non e' molto intelligente.

Wednesday, September 12, 2007

Paraty, a dive into Brazilian colonial history



(in italiano)

With Maria and our friend Mary we went to Paraty for 3 days. Paraty, which in "tupi" (the language of the Guaiana', the original inhabitants of this part of Brazil) indicates the fresh water fish that still hatches in the waters of the bay where the city is located, is a beautiful city in the south end of the stunning Bay of Angra dos Reis. The almost five hours drive from Rio is a sequence of postcard views of the Angra dos Reis bay, famous for its 365 islands (one per day of the year) and 2000 beaches, for the most part inhabitated and reachable only from the sea. That if you can keep your eyes open and not fixed in front of you in order to minimize the car sickness that the winding road is bound to give to you!

The city, already a Brazilian National Historical site since 1966, and striving to achieve the status of World Heritage Site, was founded in 1640 but saw its golden period in the 1700's due to its strategic position at the end of the "Caminho de Ouro", the "Gold Path". This is the way that connected the gold mines of Minas Gerais to the sea and supported all of the commerce of the exploding population in the interior of Brazil during the Gold Rush. After the gold vanished, the path supported the exchange of goods and, above all, African slaves, needed for the sugar-cane plantations, which reveled itself a much more reliable font of income for the new colony than the ephemeral gold wealth.

The historical center, with its grid of streets in a fan-like shape still paved with large rectangular stones and the low white buildings with one colorful door after the other, is a remarkably well preserved example of Portuguese colonial architecture. The main reason for its still intact state is that only during the 70's new modern roads were opened to connect the city to Rio and San Paulo, after the old "Caminho de Ouro" had been mostly abandoned and reclaimed by the forest. A nice little museum in the historical center remembers the history of the city and the "Caminho de Ouro" with reconstructions of different stages of the Brazilian colonial history.

We stayed in the Posada "Solar dos Geranios", in the central Praca Matriz. The Posada, owned by a Suisse-Hungarian emigree' and run by her two daughters, is a run-down but full-of-charm B&B. Its claim to fame is for being the set of "Gabriela, Cravo e Canela (1983)", a movie with Marcello Mastroianni, the handsome Italian actor. All of the ladies there still remembered him as a very serious actor, always ready to sign autographs but only during breaks from shooting.

We took two half-day trips from there; a boat trip to islands and beaches around Paraty, very similar to what we did in Ilha Grande, and a trip to the beautiful beach of Trindade.







Paraty, un tuffo nella storia coloniale del Brasile.




Con Maria e la nostra amica Mary siamo andati a Paraty per 3 giorno. Paraty, che in lingua "tupi" (la lingua degli indios Guaiana' che originariamente abitavano questa parte del Brasile) indica il nome del pesce di acqua dolce che viene a deporre le uova nella baia di fronte alla citta', si trova nella parte sud-ovest della bellissima baia di Angra dos Reis. Le cinque ore di viaggio necessarie per raggiungere Paraty da Rio sono una sequenza interminabile di vedute da cartolina della baia di Angra dos Reis, famosa per avere 365 isole and 2000 spiagge, la maggior parte disabitate e raggiungibile solo dal mare. Naturalmente se uno non deve tenere gli occhi chiusi o fissi di fronte a se' per combattere il mal di macchina provocato dalle innumerevoli curve della strada!

La citta', gia' sito storico brasiliano dal 1966 e in gara per diventare citta' di Patrimonio Mondiale dell'Umanita', fu fondata nel 1640 ma raggiunse il suo apice nel 1700 grazie alla sua posizione strategica alla fine del "Caminho de Ouro", letteralmente la Strada dell'Oro. Questa era la strade che univa il mare alle miniere d'oro di Minas Gerais e permetteva il passaggio di tutte le merci che supportarono la prima esplosione di popolazione all'interiore del Brasile. Dopo che l'oro fini', la strada permise il trasporto di mezzi e schiavi africani diretti alle piantagioni di canna da zucchero, il cui commercio si rivelo' molto piu' proficuo e duraturo per i primi coloni portoghesi che non l'effimera scoperta dell'oro.

Il centro storico di Paraty, con una pianta a ventaglio di strade ancora lastricati con le grosse pietre rettangolari originali e le case basse con file di porte colorate, e' un esempio di architettura coloniale portoghese estremamente ben conservato. E il motivo per cui e' cosi' ben conservato e' che solo negli anni 70 furono aperte strade moderne per connettere Paraty a Rio e San Paolo, dopo che l'antico "Caminho de Ouro" era caduto in disuso ed era stato riguadagnato dalla foresta. Un piccolo museo nel centro storico commemora la storia della citta' per ricostruzioni delle varia epoche delle colonizzazione portoghese della zona.

Siamo state alla Posada "Solar dos Geranios" nella central piazza Matriz. L'hotel, che appartiene ad una vecchia signora di origine svizzera-ungarica ma e' attualmente in mano alle due figlie, e' un posto un po' malandato ma con moltissimo charme! E' famoso per essre stato il set di "Gabriela, Cravo e Canela (1983)", un film degli anni 80 con Marcello Mastroianni. Le signore di ricordano ancora di Marcello come un signore molto gentile, sempre pronto a scrivere autografi durante le pause del film.

Da paraty abbiamo fatti due giri di mezza giornata: il primo un giro in barca nelle isole e spiaggia vicine alla citta', molto simile al giro che abbiamo fatto Ilha Grande; il secondo una visita alla bellissima spiaggia di Trindidade.

Wednesday, September 5, 2007

Tuesday night football

(in italiano)

I play on tuesday nights near the Jardim Botanico, Rua Abreu Fialho. Interesting place and interesting group, truth be told, I do not enjoy playing with strangers. I bike there on sidewalks at night, always a great ride through three distinct neighborhoods. The neighborhood in the back of the Jardim is a favorite of mine at night.

The ringleader is Filipe. He is 58 and has played in that spot for 43 years without interruption. He exercises every day but currently his neck is holding him out of action, since football is not a zero impact sport. Even though he does not play, he is there every tuesday to bring the pennies. Other oldies are Solana, Jair, Zazinha and myself, though I am the youngest of the bunch. Solana, who must be about 57 and plays twice a week, has invited me to go play near Petropolis with his buddies and then have a churrasco, but now he is injuried and away. There are a few irregular 40-somethings, a couple 30-something, the rest is 20-something. Of the oldies I am the one who has not yet lost playing time to injury, though flu-like symptoms and then my colloquium kept me out of action a few times. Very similar to my home town of Granarolo, where advancing age and tuesday night football combine for numerous injuries.

The 20-something are also quite good, stepping over the ball with ease and being quite good at creating in small spaces. I never was remotely close to being that good, though I am still as quick as most of them. The oldies play disciplined (relatively speaking) defensive football, leaving it to the boys to run the offenses. We never score, even though games end 9-7. One difference with football in Granarolo is the presence of excellent goalies, far better than anything I have seen in Italy.

The history of the place has also similarities with the 25 years history of calcetto in Granarolo. When Felipe started playing here in 1964, the place was a sandlot and to kick a corner you'd have to step into the street (not a real problem, Abreu Fialho is devoid of traffic). Over the years they added a wall on the street side, goals, netting on the five sides, six reflector lights, and finally a synthetic surface a few years back. It is an excellent court for indoor football (futbol de sala) but is outdoors. Most of the time there are too many people and we play up to 8 on 8 on a court that would be best played 5 on 5.

The field is surrounded by buildings, and you have to go through a narrow passageway and through a bar in an inner court to get to our court. Two older, smaller courtyards have also been turned into smaller football courts, but they are really too small. It is the big court that everyone wants to play in.




Il calcetto del martedi' sera.


Gioco a pallone il martedi' sera vicino al Giardino Botanico, Rua Abreu Fialho. Posto e gente interessanti, e' da un pezzo che non mi piace giocare con gente che non conosco. Vado la' in bici a notte, solo su marciapiedi, un bel giro attraverso tre quartieri distinti. Il quartiere dietro al Giardino e' il mio favorito.

L' organizzatore e' Filipe. Ha 58 anni e ha giocato continuamente in quel posto per 43 anni. Si esercita ogni giorno ma attualmente il suo collo e' infortunato e non gioca. Anche se non gioca, e' li' ogni martedi' a portare le casacche. Altri brizzolati sono Solana, Jair, Zazinha, e io, anche se io sono probabilmente il piu' giovane dei regolari attempati. Solana, che ha probabilmente 57 anni e gioca due volte la settimana, mi ha invitato a andare a giocare a Petropolis con i suoi amici, e poi c'e' un churrasco, ma ora pure lui e' infortunato e non so se si fara'. Ci sono un paio di irregolari 40enni, un paio di 30enni, e il resto e' gente di 20-30 anni. Dei brizzolati sono l' unico che non ha perso partite a causa di infortuni, anche se ne ho saltate alcune a causa di influenza e del colloquio all' Universita' la settimana scorsa. Simile a Granarolo, dove la combinazione di calcetto del martedi' sera e l' eta' avanzata continua creare infortuni.

I 20enni sono anche buoni, passi doppi e eccellenti a creare in spazi ristretti. Io non sono mai stato nemmeno lontanamente cosi', tecnicamente parlando, anche se sono ancora abbastanza veloce da stargli dietro. I brizzolati giocano in difesa, e non segnano mai. Anche se le partite finiscono 9-7, noi non segniamo mai. Una differenza con Granarolo e' la presenza di portieri eccellenti, molto meglio di quelli che ho visto in Italia.

La storie del posto ha pure similarita' con i 25 anni continui di calcetto a Granarolo. Quando Filipe ha cominciato a giocare li' nel 1964, il posto era uno spiazzo sabbioso e per tirare un corner dovevi andare in strada. Anno dopo anno hanno aggiunto un muro dalla parte strada, porte, reti di protezione sopra e intorno, sei riflettori, e finalmente una superficie sintetica qualche anno fa. E' un campo eccellente per calcetto. Spesso ci sono troppi giocatori e giochiamo 8 contro 8, anche se 5 contro 5 sarebbe ideale.

Il campo e' circondato da edifici (bassi e vecchi), e per arrivarci uno deve passare attraverso un corridoio e attraverso un bar in un cortile interno. Altri due vecchi cortili sono stati trasformati in campetti, ma sono un po' piccoli. E' il campo grande dove tutti vogliono giocare.

Tuesday, September 4, 2007

Arpoador




(in italiano)

It has been a few weeks since we walked to Arpoador, but we took enough pictures that the walk is worth a post. The storm of several weeks back has created numerous sandbars along the shore, and for the first time since we have been here, Brazilians are going into the water in numbers. A sand bar may be about 10 meters from shore, and to get there you have to go through water that may be 60-150 cm deep. On the sand bar, water will be quite low, perhaps only 10 cm, waves will topple, hit one another, and create mesmerizing water jets running across the wave.The current sand bars tend to be at a shallow angle with respect to the beach, and in the deep channel a current will flow parallel to shore. It can be quite strong.

But, on the Saturday we went to Arpoador, the Brazilians were at the beach in droves and in the water in numbers despite big waves and red flags all over. We walked there along the beach, across Ipanema. Arpoador is a rocky formation jutting out into the sea, and divides Ipanema from Copacabana. I pass by it every day on the way to work but I have never ventured onto the promontory. The promontory is actually two of them, separated by a small, incredibly secluded beach. On Arpoador there were numerous visitors admiring the waves crashing onto the rocks, the line fishermen that sometimes fish also from the beach on either side of Arpoador, and also from other rocky points such as the other end of Leblon, under the Dois Irmaos (see video here). They look for pelagic species that come close to shore, we are told, but we have never seen a line fisherman catching anything. Our friend Stefanella says that there is a cave under Arpoador, where a drug dealer lives. Surely the waves evicted him that day. From Arpoador, there is a great view of the outer islands.

On the small secluded beach, the apparent local custom is that dogs are on a par with humans, off the leash and off to the races. Naturally, there are all sorts of masters treating their dogs to true beach life, swarm of dogs running after one another, and the swimming breeds venturing into the waves after sticks and disappearing under foam. the other thing that masters do for their friends here is buy them a coconut. The sellers expertly cut the nut with their machete in two, shave it under to give it stability, and put it in front of the happy dog. We have yet to see a dog that does not love coconuts. We had our own coconut before walking back to the apartment.








Sono passate alcune settimane da quando abbiamo camminato fino ad Arpoador, ma abbiamo preso abbastanza foto che vale la pena di fare un post. La tempesta di 5 settimane fa ha creato numerosi bassifondi lungo la spiaggia, e per la prima volta da quando siamo qui i Brasiliani stanno andando in acqua. Un bassofondo e' tipicamente a 10 metri dalla riva, per arrivarci uno deve attraversare acqua profonda da 60 a 150 cm, Il bassofondo sara' profondo solo 10-30 cm, le onde non propagano, sbattono l' una contro l' altra, e creano giochi d'acqua che ipnotizzano.
I bassifondi che ci sono ora sono ad angolo ripetto alla spiaggia e nel canale profondo ci sara' corrente che va parallela alla riva. Puo' essere forte.

Ma, il sabato che siamo andati ad Arpoador i Brasiliani erano tutti in spiaggia, e molti in acqua a dispetto delle grandi onde e delle bandiere rosse dappertutto. Abbiamo camminato lungo il bagnasciuga di Ipanema. Arpoador e' una formazione rocciosa che si spinge nell' oceano e divide Ipanema da Copacabana. Ci passo davanti ogni giorno andando al lavoro ma non ero mai andato sul promontorio. Il promontorio sono infatti due, separati da una piccola spiaggia. Su Arpoador c' erano numerosi visitatori che ammiravano le onde che si frangevano ulle rocce, e i pescatori a canna che alle volte pescano anche dalla spiagge dalle due parti del promontorio, e anche da altre punte rocciose, come quella che c'e' dall' altra parte di Leblon, sotto i Dois Irmaos( vedi video). Cercano di prendere pesci di altura che si avvicinano alla riva, ci dicono, ma noi non abbiamo mai visto un pescatore a canna che prendeva un pesce. La nostra amica Stefanella ci dice che c'e' una caverna sotto Arpoador, dove vive uno spacciatore di droga. Sicuramente le onde lo hanno sfrattato quel giorno. Da Arpoador c'e' una gran vista delle isole fuori di Rio.

Nella piccola spiaggia, le regole locali sono che i cani possono fare quello che vogliono. Naturalmente ci sono ogni tipo di padroni che danno ai loro cani un po' di vera esperienza da spiaggia, sciami di can che si inseguono, e le razze nuotatrici che si avventurano nelle onde dietro a bastoni, scomparendo nell schiuma. L' altra cosa che i padroni fanno qui, per i loro cani, e' comprargli il cocco. I venditori lo spaccano a mo' di scodella con il loro machete, e lo mettono di fronte al cane. I cani, tutti, amano il cocco. Abbiamo bevuto un cocco pure noi prima di tornare a casa.

Monday, September 3, 2007

Canal Rural

(in italiano)

When I was a kid there was on italian television a show to teach people how to read and write, and also elementary math. It was called "It is never too late", and although it was in part devoted to the then many illiterate italians, that is how I learned to read and write well before I went to elementary school.
So TV is not 100% bad, but merely 99.999%. Well, italian and american TV are 100% bad these days, except for the World Cup and a few other football necessities (still, football here is better. I get to see lots of quality futbol de sala). But Brazil, the breadbasket of the world (the world's biggest producer of just about any important cash crop, amongst them beef, poultry, corn, soyabeans, sugarcane, orange juice and coffee), has a similarly socially useful channel, the Canal Rural, devoted to all things agricultural.

It has a Soya Daily (basically a stockmarket daily bulletin for agricultural commodities), all sorts of programs about vegetables, fruit trees, liming the soil (the soil here is universally acid, many crops require lime), organic stuff, ecology, tractor fixing, fair trade coffee, you name it. At least the programs on ecology have good scientific content.

But the real star of the shows are the cows. For hours on end, every night, we get treated to cows running across the screen as if they are on a catwalk. Crowds line the corral. The commentator praises their looks and genetics. Hilariously, the defile' will be occasionally accompanied by thumping music, exactly like with supermodels on a catwalk. And why not? Those cows, and their large, meaty, profitable carcasses, probably fire neurons in the cattlemen's heads similar to those fired by the supermodels.

The cows, I have already mentioned it, are of the indian variety, adapted to tropical climates. They are white with flabby neck skin, a hump in the back, and narrow little hooves. Of course they have been crossed and recrossed, and scrawny they are not.
There is only one variety of regular cows, light brown in color, raised only in the extreme south. Then there are interviews with local cattlemen, salt of the earth types, typically with a positive, optimistic outlook. And surely if you are in that business, the outlook is positive for a long time to come.

Here are some practical considerations: land is cheap, water is plentiful, they get three crops a year, which means that they harvest and plant every day in a typical fazenda (which can easily be several square km). Soyabeans and sugarcane improve the soil, and sugarcane is a biennial crop. I remember that the California site where we vacation most years, which has a huge grassfed beef operation, has two tractors that are used to make hay for the winter once a year. The tractors were bought in the 1940s and may have been used only a few hundred times. Here the combines are used for five years every day, and then they get new, modern, tech-advanced ones.

And speaking of cows, they need no barn to house farm animals, or hay, because there is no winter. And there is a substantial university based research program that supports them (even at in my physics Dept. I noticed). Now wine is produced in the Rio Francisco valley, ten degrees from the equator. I eat the slipskin grapes that come from there (they are very good). They have two grape crops a year. And they have native fruits too numerous to count, 400 pages of native fruits in my Brazilian Fruit manual, many of which could yet turn into important cash crops.




Il Canale Rurale.

Quando ero bambino in TV in Italia c'era "Non e' mai troppo tardi". Era dedicato, in parte, alla frazione di italiani che era ancora analfabeta, ma e' cosi' che ho imparato a leggere, scrivere e far di conto prima ancora di cominciare scuola.
La TV non e' 100% cattiva, solo 99.999%. In Italia o in America e' 100% cattiva al presente, eccetto per la Coppa del Mondo e alcune altre necessita' calcistiche (in ogni caso il calcio qui e' meglio. Riesco a vedere tutto il calcetto di qualita' che voglio). Ma il Brasile, il paniere del mondo (il piu' grosso produttore di ogni raccolto economicamente importante, carne, pollo, mais, soia, canna da zucchero, succo d' arancia e caffe'), ha un canale utile, il Canal Rural, dedicato a ogni soggetto connesso in qualche modo all' agricoltura.

Ha un Bollettino della soia (una specie di telegiornale sull' andamento in borsa dei vari raccolti agricoli), ogni sorta di programmi su verdure, frutteti, amministrazione del suolo (che qui e' universalmente acido, molti raccolti necessitano di calce), biologico, ecologia, manutenzione di utensili agricoli, caffe' fair trade, tutto. Almeno i programmi sull' ambiente sono di buona qualita' scientifica.

Ma le vere stelle dello show sono le vacche. Ogni sera per ore ci sono sfilate di vacche. La telecamera le segue mentre attraversano il recinto al trotto, spesso accompagnate dal padrone. Ci sono numerosi spettatori. Il cronista diventa poetico quando parla delle loro cosce e della loro genetica. Un particolare un po' ridicolo e' che di tanto in tanto la sfilata e' accompagnata da musica tipo disco, come con le modelle di sfilate di moda. E perche' no? Quelle vacche, e le loro carcasse muscolose e remunerative probabilmente attivano gli stessi neuroni, negli allevatori, delle supermodelle.

Le vacche, come ho gia' detto, sono esclusivamente di varieta' indiana, adatte al clima tropicale. Sono uniformemente bianche, con pelle floscia sotto il collo, la gobba, e gambe sottili con zoccoli piccoli. Naturalmente sono state incrociate e riincrociate, e sono belle pesanti. C'e' solo una varieta' di vacche regolari, colore marrone chiaro, allevate solo nel profondo sud. Poi ci sono interviste con gli allevatori, gente della terra, ma con una visione del mondo ottimista. E sicuramente se uno e' in quel business il futuro e' pieno di promesse.

Ecco alcune considerazioni pratiche: la terra costa poco, c'e' acqua dappertutto, producono 3 raccolti all' anno, che significa che ogni giorno raccolgono e ripiantano alcuni campi in una fazenda tipica (che puo' essere qualche km quadro). Soia e canna da zucchero migliorano la terra, e la canna e' un raccolto biennale. Mi ricordo che il sito in California dove andiamo in vacanza in estate, che ha un grande ranch per produzione di carne "da erba" (manzi che sono allevati puramente a erba), ha due trattori che vengono usati per fare fieno per l' inverno una volta l' anno. I trattori erano stati comprati negli anni 1940 e sono stati usati solamente alcune centinaia di volte. Qui le grandi mietitrebbie sono usate ogni giorno per 5 anni, e poi ne comprano una nuova, tecnologicamente avanzata.

E parlando di vacche, non hanno bisogno di edifici ne' per gli animali ne' per il fieno, perche' non c'e' inverno. E c'e' un forte programma di ricerca a livello universitario per sviluppare l' agricoltura (incluso nel mio Dipartimento ho notato). Ora vino e' prodotto nella valle del Rio Francisco, dieci gradi dall' equatore. Io mangio l' uva piccola che viene da la' (e' ottima). Hanno due vendemmie all' anno. E hanno frutta nativa, 400 pagine nel mio manuale di frutta Brasiliana, alcuni dei quali potrebbero eventualmente diventare raccolti importanti.

Wednesday, August 1, 2007

Maracana'



(in italiano)

Last Friday we went to Maracana', the largest football stadium in the world. For the World Cup Final 1950, the attendance was 200,000, standing room only on the concrete steps. A few years back seats were added, and now Maracana' can hold only 100,000. The Pan Am Football Final was on. Argentina and Brazil had sent their national teams to Copa America, the U-20 to the U-20 World Cup in Canada, and so both countries sent the U-17 teams here. They were both routed, and the finals was Ecuador against Jamaica.

Five people converged onto Maracana' from four different spots in the city using various forms of public transportation (I took a bus to Botafogo, and the Metro from there). I left my backpack at the metal detector, went back to find it (to the wrong side of the Maracana'), and by the time I got back Jamaica had struck a 3rd minute goal on a fast counterattack. Jamaica had a good goalie, a well organized defense, and nothing else, so they played italian style football. Ecuador controlled the ball but could not threaten, except for winger Montero who played the first half right before our seats.

Then, in the last seven minutes of the second half, when everyone was convinced Jamaica had the gold wrapped up, Ecuador struck twice and got the gold themselves. Montero scored first by breaking into the box, passing for a shot that was deflected onto his path. His one-time shot from close range left no chance. Three minutes later there was the decisive and controversial penalty. Ecuador came under our stands to celebrate with their scarce supporters. Maria and I went down to the edge (there is no fence), and we got to see them from two or three feet. I asked Montero for his shirt but no chance. The Ecuador water guy gave Maria a free drink however. We went to the other side of the field to see the ceremony as night descended on the Maracana' (very nice). And lo and behold, going out we checked the right side of the stadium, and there was my backpack at the Lost and Found.

Maracana' holds this many people because it is a shallow, huge bowl with a double deck structure. Not surprisingly, the lines of sight are poor and you are far from the action. We moved around seeking a bit more elevation to see the game better. We were also 20 meters from the olympic flame that was burning generously. The heat could be felt at our position (good thing because the sweater was in the backpack). At halftime our position was mobbed by people who wanted a picture with the flame.

The field is in poor shape, due to the continuous playing there. Rio has four Serie A teams (Flamengo, Botafogo, Vasco de Gama, and Fluminense). They all play most of their home games there, as the place guarantees more revenue than their own stadia. The distributed schedule of brazilian football allows for two games a week to be played there.

The other sacred stadium in South America is the Bombonera in Buenos Aires, the site of the 1978 World Cup Final, totally different in architecture. There the seats are directly on top of the field, so tight that there is no room for the run-up before a corner kick (there are literally two meters from foul line to the fence). The other peculiarity of the Bombonera is that supporters throw huge amounts of paper on the field, the game is regularly played on a field covered in trash, which makes the games unwatchable on TV. Alas, I still watch them.








Venerdi' scorso siamo andati al Maracana', il piu' grande stadio del mondo. per la finale della Coppa del Mondo 1950 c'erano 200000 spettatori, assiepati sulle gradinate. Qualche anno fa hanno installato sedili, e ora il Maracana' contiene solo 100,000 spettatori. C' era la finale di calcio dei Giochi. Argentina e Brasile
avevano spedito le loro squadre alla Copa America, le squadre Under 20 al Campionato del Mondo U-20 in Canada, e cosi' hanno spedito li' le squadre Under 17. Tutte e due si sono fatte massacrare, e la finale era Equador e Giamaica.

Eravamo in cinque e venivamo al Maracana' da quattro quartieri differenti usando varie forme di trasporto pubblico (io ho preso il minibus fino a Botafogo, e poi il Metro). Ho lasciato il mio sacco al metal detector, sono dovuto tornare indietro per trovarlo (sono andato dalla parte sbagliata del Maracana'), e quando sono tornato ho trovato che la Giamaica aveva fatto gol dopo 3 minuti con un rapido contropiede.
La Giamaica aveva un buon portiere, una buona difesa, e nient' altro, e giocava un po' all' italiana. Ecuador aveva possesso di palla ma non minacciava, eccetto per l' ala Montero che gioco' tutto il primo tempo proprio davanti a noi.

All' 83esimo, quando tutti nello stadio pensavano che la Giamaica avesse l' oro in tasca, l' Equador segno' due volte nel giro di tre minuti. Montero segno' per primo entrando in area, e passando per un tiro ribattuto sui suoi piedi. Il suo tocco di prima non ha dato scampo. Tre minuti piu' tardi ci fu il rigore decisivo e un po' dubbio. L' Equador venne sotto i nostri spalti per celebrare con i loro tifosi, quattro gatti in tutto. Io e Maria siamo andati giu' (non c'e' grata), e li abbiamo potuti vedere da un metro. Ho chiesto la maglia a Montero ma non me l' ha data. Il massaggiatore ha dato a Maria una bibita. Poi siamo andati dall' altra parte del campo a vedere la premiazione mentre la notte scendeva sul Maracana' (molto bello).
E per finire, uscendo abbiamo trovato lo zainetto agli Oggetti Smarriti dalla parte giusta dello stadio.

Maracana' ha una capienza tale perche' e' enorme, con una struttura a bassa pendenza e a doppia gradinata. Naturalmente, si vede il gioco male. Ci siamo mossi in giro per cercare di vedere la partita meglio. Eravamo pure a 20 metri dalla fiamma olimpica, che era bella calda. Il calore si sentiva benissimo alla nostra posizione (una buona cosa perche' la maglia era nello zainetto). Durante l' intervallo la gente e' venuta li' in quantita' per farsi la foto von la fiamma.

Il campo pure e' mediocre, a causa delle molte partite giocate. Rio ha quattro squadre di Serie A (Vasco de Gama, Flamengo, Botafogo, e Fluminense). Tutti giocano la gran parte delle partite in casa qui, per aumentare i profitti. A causa della struttura distribuita del calendario, riescono a giocare due volte alla settimana qui.

L' altro stadio sacro in Sud America e' il Bombonera a Buenos Aires, sede della Finale di Coppa del Mondo 1978, e totalmente differente in architettura. La' il pubblico si trova direttamente sopra il campo, cosi' vicino che non c'e' posto per la rincorsa quando si batte un angolo (ci sono letteralmente due metri tra linea laterale e grata). L' altra cosa speciale del Bombonera e' che i tifosi buttano quantita' incredibili di carta sul campo, e le partite si giocano di solito su un campo coperto di rifiuti, che rende la partita inguardabile in TV. In ogni modo, le guardo lo stesso.

Monday, July 30, 2007

Winter weekend

(in italiano)

This weekend has been the coldest, probably for the year, with highs in the low 60. It rained all day saturday as we moved to a better, much cheaper apartment across the street. If you are reading this with the idea of getting clues on how to live in Brazil, avoid dealing with real estate agencies. Without going into details, it has been extremely expensive (people at work get a shock every time I tell them how much they charged us), they gave us an apartment with several things missing, and I just know they will find excuses not to give back the deposit. They made us pay for the agency fees. They earned our mistrust many times over.

And all this for an apartment which is so damp that mold grew in our empty suitcases. Now we are in an apartment with a real oven, hot water available on demand, drier and sunnier. The owner was with us all day Saturday, and by the end of the day we had gas, light, internet, TV, and a phone line. It took 24 days in the previous apartment.

Sunday was the the last day of vacation for Maria (there is a three weeks winter break in July) and she had been invited by a schoolmate to go see a play. It was cold but sunny. We had lunch at the great Bar Bracarense, which anchors the social life of our block. No way you can get a seat there unless you are so american you want to have lunch at noon (as we did). As it was, we got the last table and when we left people were standing around waiting for tables. As we walked down Ataulfo and towards Ipanema, we looked down towards the beach and noticed that, even at 300 meters, the surf was above our heads. We took a turn, went to the beach, and found that the winter storm had washed away most of the beach, tons of sand were in the avenue, and both sand and saltwater were up to about 20 meters beyond the beginning of the first block. Crews were frantically at work to clear the sand and make the monday commute possible. By far the biggest surf so far, with waves of several meters.

Down the street, the canal, under the force of wind and tide, was raging with foaming waves pushing sea water into the Lagoa. And with the high water, and big soliton waves still going strong up the canal hundreds of meters inland, the sides of the canal were lined with fishermen with casting nets as the high water favors fish migration. Both the surf and the fishermen were worth pictures or movies, but we were without the camera. The apartment in Ipanema (where Maria's schoolmate lives) turned out to be a 14th floor penthouse with a stunning view of the Lagoa. We will post a movie from there at the first available opportunity.

Later that night, we got to watch the closing ceremony of the Games at Maracana'. The Games were supposed to be a general test of Brazil readiness for the World Cup 2014 (the presentation to the FIFA is today) and (it is rumored) a possible bid by Rio for the 2016 Olympics. There were many good things, but probably the strongest and lasting impression is the one left by the Congonhas disaster. I am not sure where to begin discussing it. The Congonhas runway is marginally shorter than the La Guardia one, but add to it a faulty reverser on the plane, and poor drainage due to poor maintenance of the runway, and you get a disaster (today they also found from the black box that one of the throttles was on full). The images of a Lula deputy, making a jubilatory obscene gesture upon learning that the reverser was disabled (he felt he was now off the hook evidently) were more memorable than any sporting moment at the Games. Lula has his heart in the right place, but ultimately this is Brazil and has had to give ministries to many incompetent allies. They look exactly like italian politicians from the 1960s. It is not even clear if this is, long term, good for Brazil. Anyway, I don't know that Brazil will be able to keep the Cup, if people's transportation can not be guaranteed. The Pan Am games are a small thing compared to the World Cup.

Anyhow, with the rains of the last week causing many postponements, there was a flurry of events on the last day, so that Brazil nearly doubled its medals in three days, and medal ceremonies lasted into the closing ceremony. TV Broadcasters did their best to pump Brazilian nationalistic feelings and generally hyping things. I am not sure I like it. After all, Cuba, a much smaller nation, got approximately the same number of medals. Chinese observers certainly went home having noted that they need one million rain ponchos.

Monday the bike lane was still under sand but the Avenida was clear. Large piles of sand were on the beach, waiting to be flattened by heavy machinery so the place could look like a beach again. Many paving stones in sidewalks had been broken loose by the rain and the waves. Workers were hard at work dismantling the movie theater on the beach in Ipanema (Monica went twice there, once with her friend Stefanella and once with Maria). The Pan Am memorabilia tent at the end of Copa had a big "liquidacao" (sale), and the two tents near it were being dismantled. The military police was gone. Maria went back to school. The semester started at CBPF. By Wednesday we should be back at 80F.
The good news is that the storm has dumped a brand new, big sand bar on the beach right in front of our apartment. Sand bars are a favorite spot for people who want to play in the waves. They can get pretty crowded on a Saturday with the right waves. Last time we were at the beach, Maria had me walk her to a sand bar 200 meters away four times.




Questo fine settimana ha avuto il tempo piu' freddo dell' anno, con temperature massime di 16 gradi. Sabato ha piovuto tutto il giorno mentre traslocavamo a un appartamento migliore e meno caro dall' altra parte della strada. Se stai leggendo questo blog per avere un' idea di come si vive in Brasile, cerca di non trattare con agenzie immobiliari. Senza andare nei dettagli, e' stato estremamente costoso (la gente al lavoro e' scioccata ogni volta che gli dico quanto abbiamo speso), ci hanno dato un appartamento con diverse cose mancanti, e lo so che daranno problemi per ritornare il deposito. Cu hanno fatto pagare a noi le spese di agenzia. hanno guadagnato la nostra sfiducia in molti modi differenti.

E tutto questo per un appartamento che e' cosi' umido che la muffa cresceva nelle nostre valigie. ora siamo in un appartamento con un forno che funziona, con acqua calda disponibile a ogni momento, piu' secco e soleggiato. La padrona di casa e' stata con noi tutto il giorno sabato, e alla fine della giornata avevamo luce, gas, telefono, TV e Internet. Nell' altro posto ci sono voluti 24 giorni.

Domenica era l' ultimo giorno di vacanza per Maria (c'e' una vacanza invernale di 3 settimane in luglio) e lei era stata invitata da una compagna di scuola ad andare a teatro. Era freddo ma c'era il sole. Abbiamo fatto pranzo al grande Bar Bracarense, un pilastro della vita sociale del quartiere. Non c'e' modo di trovare un posto a sedere amenoche' uno non sia cosi' americano da voler fare pranzo alle 12 in punto (come noi, per esempio). Ma, alle 12 abbiamo avuto l' ultima tavola e quando siamo partiti c'era gente dappertutto sul marciapiede che aspettava. Siamo andati giu' per Ataulfo verso Ipanema, e abbiamo dato un' occhiata verso la spiaggia. Anche se eravamo a 300 metri dalla spiaggia, potevamo vedere che le onde erano piu' alte delle nostre teste. Abbiamo girato verso la spiaggia, e una volta la' abbiamo visto che la tempesta aveva completamente sommerso la spiaggia, che tonnellate di sabbia erano sulla strada a 8 corsie, e acqua e sabbia avevano penetrato il primo isolato per circa 20 metri. Lavoratori stavano cercando di sgombrare la strada, cosicche' il traffico del lunedi' potesse scorrere. Di gran lunga le onde piu' grandi dell' anno, alte 6-8 metri.

Giu' per la strada il canale, sotto la spinta delle onde e della marea, era mosso da grandi onde che spingevano acqua salata nella Lagoa. E con l' acqua alta, e le onde "soliton" che erano ancora alte a centinaia di metri dalla spiaggia, le rive del canale erano piene di pescatori con la rete a lancio, perche' l' acqua alta favorisce la migrazione del pesce. Sia le onde che i pescatori erano degni di foto o film, ma eravamo sxenza macchina. L' appartamento a Ipanema (dove la compagna di Maria vive) e' risultato essere un attico al 14esimo e 15esimo piano con una vista incredibile sulla Lagoa. Vi faremo vedere un film alla prima opportunita'.

Nella tarda serata abbiamo visto la cerimonia finale dei giochi al Maracana'. I Giochi erano un test generale per il Brasile in vista della Coppa Del Mondo 2014 (la presentazione ufficiale alla FIFA era oggi) e, si dice, per una possibile candidatura di Rio per le Olimpiadi 2016. Parte dei Giochi sono stati organizzati bene, ma probabilmente l' impressione piu' forte e' quella lasciata dal disastro di Congonhas. Non so bene da dove cominciare. La pista a Congonhas e' solo di poco piu' corta di quella di La Guardia, ma aggiungi un invertitore di turbina mancante, e poco drenaggio a causa della poca manutenzione della pista, e ottieni un disastro (oggi dalla scatola nera hanno trovato anche che uno dei due motori era al massimo). Le immagini di un ministro di Lula, che fa un gesto osceno di giubilazione quando impara che l' invertitore era rotto (evidentemente pensava di essere salvo a quel punto) sono piu' memorabili di qualsiasi momento sportivo dei Giochi. Lula avra' il cuore dalla parte giusta, ma all fine questo e' il Brasile e ha dovuto dare un sacco di posti a alleati incompetenti. Questi sembrano politici italiani degli anni 60. Non e' nemmeno chiaro se questo sia, a lungo termine, una buona cosa per il Brasile. Ad ogni modo, non so se il Brasile riuscira' a tenere la Coppa, se il trasporto aereo non puo' essere garantito. I Giochi sono una cosa molto piu' piccola della Coppa.


Con le piogge della scorsa settimana, motli eventi sono stati posticipati, e c'e' stata una valanga di eventi nell' ultimo giorno, e il Brasile ha quasi raddoppiato le sue medaglie in tre giorni, e cerimonie di premiazione hanno continuato anche durante la cerimonia di chiusura. I cronisti brasiliani hanno fatto del loro meglio per pompare il nazionalismo brasiliano e in generale creare "hype", eccitazione artificiale. Non sono sicuro che mi piaccia. Alla fine Cuba, una nazione molto piu' piccola, ha ottenuto quasi lo stesso numero di medaglie del Brasile. Osservatori cinesi sicuramente sono andati a casa a dire che bisogna comprare un milione di impermeabili.

Lunedi' la ciclovia era ancora coperta di sabbia ma la strada era stata liberata. Mucchi di sabbia erano sulla spiaggia, in attesa di essere pareggiati con ruspe, cosi' che il posto possa sembrare di nuovo una spiaggia. Molti sanpietrini erano stati sloggiati dalla pioggia e dalle onde. Equipaggi stavano smantellando il cinema sulla spiaggia a Ipanema (Monica e' andata due volte, con la sua amica Stefanella e con Maria). La tenda che vende souvenirs a Copa ha una grande liquidacao, e le due tende vicino sono state smantellate. La polizia militare ha ridotto la sua presenza. Maria e' tornata a scuola. Il semestre e' cominciato a CBPF. Mercoledi' dovremmo tornare a 26 gradi. La tempesta ha creato un bassofondo sabbioso sulla spiaggia proprio di fronte al nostro appartamento. I bassifondi sono un posto popolare per quelli che vogliono giocare con le onde. Ci puo' essere molta gente su un bassofondo un sabato con le onde giuste. L' ultima volta che eravamo in spiaggia, Maria mi ha fatto andare quattro volte a un bassofondo a 200 metri di distanza.

Wednesday, July 18, 2007

Iguazu'



(in italiano)

This weekend we were at Iguazu' Falls (having successfully re-entered Brazil with a valid visa, a visit to the federal police will now completely eliminate this problem). The Falls, the second biggest in the world after Victoria Falls in Africa, are at the border between Argentina and Brazil, only 5 km upstream of the triple border with Paraguay. As in Niagara Falls, the Parana' river waters are 90% redirected through Lake Itaipu and electricity generating turbines. Itaipu is the biggest hydroelectric plant in the world.

We arrived on a Friday afternoon via Curitiba, having gotten out of Rio without trouble despite it being the day the Pan Am games started. In Foz do Iguazu', the city on the Brazilian side, we took a couple of buses to get to the border with Argentina, and from the border we took a taxi to the hotel. By now it was mid afternoon and so we walked the streets of Puerto Iguazu'. It proved an interesting experience. The place, although quite a bit South of here, is still tropical, with banana trees ubiquitous in yards and papaya trees dominating the roadsides. There are also caymans in the Parana'. Very heavy rain had ended shortly before we arrived, which had washed soil (red clay) all over town. The red hue, coupled with overcast skies, gave the city a gloomy appearance, reinforced by the usual concrete, discolored by moisture, typical of tropical places, and by the very rusted cars. Maria declared Argentina the gloomiest place on Earth (the day after, we saw that red clay on a sunny day is actually quite nice).


In fact Argentinians are quite nice, friendly, and not at all gloomy, as we will find out in a moment. Many of the streets were paved with local rock, which splits into pieces with jagged edges, which must be murder on tires. From the cracks between the stones the red clay oozes out. The place is a regular tourist trap, but because it is fairly large, so you can walk away from the hottest areas, and laid back, it is quite acceptable.
One notices right away that there is a significant part of the population which is indio and significantly poorer than the rest. Maria got to see a real tropical town. We ended in the Jacuzzi of the hotel, where we met two Argentinian families with whom we had dinner later. Seemingly, everyone understands some Italian and has Italian ancestors. We did work on our Spanish though.

Monica got to see most of the Opening ceremony of the Pan Am on TV, while waiting for dinner, disappointed all the way that we were not there (only R20 to get into the Maracana' that night). It did go well. For dinner I tried the Argentinian steak, a bit disappointing because they did their best to cook it the American way (cream sauce, etc.). We drank Malbec, Argentinian of course, which is the variety du jour south of the equator (when we invited two colleagues for dinner, each brought a bottle of Malbec). It is a big wine, tannic and full bodied. We exchanged emails with the Argentinians, should we ever visit Cordoba or Santa Fe' we are all set. By the way, both of those towns are in the "pampa umida", from where the best beef comes.

The day after was spent at the Falls National Park. The Parana' broadens into a huge (a few miles wide) shallow floodplain just above the Falls. In the floodplain there are catwalks, hopping from island to island, and reaching the top of the Falls in a few spots. The falls are divided into a huge amphitheater on the Argentinian side and a narrow canyon on the Brazilian side, separated by an island. There are numerous side falls along the edge of the escarpment, totaling 200 separate streams. A train takes you around the park. It is not an intimate experience, in the train, on the catwalks, on the trails, or anywhere in the park. We walked to the top of the Argentinian falls (Garganta do Diablo video), floated in the floodplain, spotting a cayman and a turtle, and went below the Falls, from where we took a boat that went repeatedly under the falls, see video (we had ponchos that spared us from a complete soaking). The Parana' water is quite red from the local clay.

In the afternoon we crossed back into Brazil. We were pooped and Maria huddled up in the TV room, I had my hair and one month beard cut, and Monica relaxed too. The day after it was clear but not hot. Having had enough falls experience, we went to an extensive tropical bird exhibition where Maria managed, with much effort, to get a large Ara parrot on her arm. Many interesting birds. From there we went straight to the airport, where our ticket would take us back to Rio via Congonhas, the site of yesterday's air disaster. Delays made us go back through Curitiba. A quick taxi run through the city got us home in time for the second half of the Copa America final. Brazil, a clear underdog, trounced Argentina 3-0. It looked like one of the good Italian teams, iron defense, flying lateral players, selfless passing, excellent field position and organization, lightning quick counterattacks, and my boy Riquelme fouled to the ground whenever he was threatening.









Questo weekend eravamo alle cascate Iguazu' (essendo rientrati in Brasile con un visto valido, una visita alla polizia federale ora risolvera' completamente i nostri problemi). Le cascate, le seconde piu' grandi del mondo dopo le cascate Victoria in Africa, sono al confine tra Argentina e Brasile, e solo 5km a monte del confine triplo col Paraguay. Come alle cascate del Niagara, il 90% dell' acqua del fiume Parana' e' deviata attraverso il lago Itaipu e le sue turbine elettriche. Itaipu e' la centrale elettrica piu' grande del mondo.

Siamo arrivati di venerdi' pomeriggio via Curitiba, uscendo da Rio senza problemi nonostante l' inizio dei Giochi Pan Am la sera stessa. In Foz do Iguazu', la citta' dalla parte brasiliana, abbiamo preso un paio di bus fino alla frontiera, e da li' un taxi fino all' hotel. A questo punto era meta' pomeriggio per cui siamo andati in giro per Puerto Iguazu'. Una esperienza interessante. La regione, nonoostante sia molto piu' a sud di qui, e' ancora molto tropicale, con banani dappertutto nei cortili e alberelli di papaya che dominano la vegetazione lungo le strade. Ci sono anche caimani nel Parana'. C'era stata pioggia battente giusto prima che arrivassimo, che aveva preso su la terra rossa locale dappertutto in citta'. La tinta rossa, insieme al cielo nuvoloso, dava un aspetto funebre alla citta', rinforzato dal solito cemento delle zone tropicali, macchiato di umidita', e le macchine arrugginite. Maria dichiaro' che l' Argentina era il posto piu' funereo del mondo.

Infatti gli argentini sono molto carini, e per nulla funebri, come vedremo fra poco. Molte delle strade della citta' avevano pave' fatto con roccia locale, che si rompe in pezzi con angoli molto affilati, che devono essere tremendi per le gomme. Dagli anfratti fra le pietre la terra rossa esce. La citta' e' una regolare trappola per turisti, ma e' grande, cosicche' uno riesce ad andare via dalla calca, e tranquilla, e non male in complesso.
Si nota immediatamente la presenza di un sacco di indios, significativamente piu' poveri del resto. Maria ha visto una vera citta' tropicale. Siamo finiti nella Jacuzzi dell' hotel, dove abbiamo conosciuto due famiglie argentine con cui abbiamo fatto cena piu' tardi. Tutti parlano un po' d' italiano e hanno avi italiani apparentemente. Abbiamo comunque parlato molto spagnolo.

Monica e' riuscita a vedere la piu' parte della cerimonia d' apertura dei pan Am alla TV, mentre aspettavamo l' ora di cena, lamentandosi che non eravamo la' (solo R20 per entrare al Maracana' quella sera). E' stata infatti una bella cerimonia. Per cena ho provato una bistecca argentina, un poco deludente perche' hanno fatto del loro meglio per cuocerlo all' americana (salsa di panna, etc). Abbiamo bevuto una bottiglia di Malbec, argentino naturalmente, che e' la varieta' di moda a sud dell' equatore (quando invitammo due colleghi a cena, ognuno porto' indipendentemente una bottiglia di Malbec). E' un vinone tannico. Abbiamo scambiato emails con gli argentini, se dobbiamo mai visitare Cordoba o Santa Fe' siamo a posto. Sono nella pampa umida, da cui viene la carne migliore.

Il giorno dopo fu speso al Parco Nazionale. Il Parana' si allarga fino a diventare largo alcuni kilometri giusto sopra le cascate. Ci sono passerelle che vanno da isola a isola, fino a raggiungere la cima delle cascate in alcuni punti. Le cascate sono divise in un anfiteatro enorme da parte argentina, e un canyon stretto da parte brasiliana, separate da un' isola. Ci sono numerose cascate secondarie lungo l' orlo della scarpata, per un totale di 200 flussi separati. Un treno a scartamento ridotto ti porta in giro per il Parco. Non e' un' esperienza intima, nel treno, sulle passerelle, nei sentieri, o in qualsiasi altra parte del parco. Siamo andati in cima alle cascate argentine, alla video di Garganta do Diablo, siamo discesi su un canale secondario sopra le cascate in canotto, riuscendo a vedere un caimano e una tartaruga, e siamo andati sotto le cascate, dove una barca ci ha portato ripetutamente sotto le cascate, vedi video (avevamo dei poncho che ci hanno risparmiato una bagnata totale). L' acqua del Parana' e' rossa per via della terra locale.

Nel pomeriggio siamo rientrati in Brasile. Eravamo stanchi e Maria si e' ritirata nella sala TV, io sono andato dal barbiere per barba e capelli, e Monica pure si e' rilassata. Il giorno dopo era senza una nuvola ma non caldo. Avendo avuto abbastanza esperienza delle cascate, siamo andati a una mostra di uccelli tropicali dove Maria, con molto sforzo, e' riuscita ad avere un'ara (un tipo di pappagallo) blu sull' avambraccio. Molti uccelli interessanti. Da li' siamo andati dritti all' aereoporto. Il nostro biglietto ci riportava a Rio via Congonhas, l' aereoporto del disastro aereo di ieri. Ritardi ci hanno fatto tornare via Curitiba. Una corsa veloce in taxi attraverso Rio ci ha portato a casa in tempo per il secondo tempo della finale della Copa America. Il Brasile, chiaramente sfavorito, ha vinto castigando l' Argentina 3-0. Brasile sembrava una delle buone squadre italiane, difesa di ferro, giocatori laterali velocissimi, buoni passaggi, eccellente posizione in campo, contropiedi fulminanti, e il mio favorito Riquelme a terra ogni volta che toccava palla.