
(in italiano)

Above the most central peak, called Corcovado, there is a huge statue of Jesus Christ, called the Redeemer and just voted to be one of the seven marvels of the Modern World, whatever that might mean. But the statue really dominates the city, visible from everywhere, my office, the apartment, the place where we meet our hiking group, E-V-E-R-Y-WHERE (you can see it emerging from the fog together with the Sugarloaf, in the picture above, which we took on a hike to Morro do Quiemado). Then there is the Sugarloaf, a mountain at the entrance of the Bay, so steep you can not walk up there, but that is hardly the only impressive peak.

Just south of Leblon the Dois Irmaos (Two Brothers) dominate the landscape, they, too, too steep for walking up. The Pico de Tijuca, in our beloved urban forest, Parco National de Tijuca, which is completely ringed by Rio and measures some 2-300 square kilometers (depending on how you measure it), is the highest at around 1100 meters. We climbed up there 8 days ago. The emperor mentioned below had about 120 steps carved out of the rock near the top, so people could go visit. Certain parts would not be easily climbed otherwise. Pico is dominant when one looks from Botafogo, Centro, or the Maracana' area.

One of the emperors was a great lover of nature, and he decreed that no one could build above 100 meters elevation. The decree is still law, yet another example where preservation succeeded through a lack of democracy. The only buildings above that line are the favelas, which are illegal and not served by water or electricity. Being high and often extremely steep, the favelas afford by far the best views in Rio.

The result of such a landscape is a very fragmented city, with very distinctive neighborhoods, often connected by tunnels, extreme population density in many places (up to 0.5M/sqmi in Copa, no one lives in a single house), and incredible proximity to the jungle. I can have a long walk on a forested mountain side (pista Claudio Coutinho, just off the Praia Vermelha in Urca), level about 10 meters above the sea at the feet of the Sugarloaf, just minutes from my office: this is one little piece of paradise, with tons of views like the one shown below. One also sees an interesting skyline wherever he looks. On a hot day, there are thermals generated by the biggest buildings. In the thermals are albatross, the dominant bird here (seagulls are rare), by the dozen and occasionally by the hundreds, soaring so high you can barely see them.



Il picco piu' centrale si chiama Corcovado, e ha una statua immensa del Redentore, appena nominata una delle sette meraviglie del mondo moderno (mah). Ma la statua domina veramente la citta', visibile dall' appartamento, dall' ufficio, dal posto dove incontriamo i nostri compagni di camminata, dappertutto (la potete vedere emergere dalla nebbia assieme al Pan di Zucchero nella foto qui in alto, che abbiamo preso durante una camminata al Morro do Quiemado). Poi c'e' il Pan di Zucchero, una montagna vicino all' entrata della Baia, cosi' ripida che uno non puo' andare su a piedi. Ma quello non e' il solo picco notevole.

Alla fine di Leblon I Dois Irmaos (Due Fratelli) dominano il paesaggio, anche loro troppo ripidi per camminare. Il Pico de Tijuca, nella nostra amata foresta urbana, Parco National de Tijuca, che e' completamente circondata dalla citta' e misura da 2 a 300 km2 (a seconda di come uno lo misura), e' il piu' alto a circa 1100 metri. Siamo andati lassu' 8 giorni fa. L' imperatore menzionato sotto fece scolpire 120 scalini nella roccia vicino alla cima, cosicche' la gente potesse andare in cima. Alcune parti del Pico non sarebbero molto facili altrimenti. Il Pico e' dominante se uno guarda le montagne da Botafogo, dal Centro, o dal Maracana'.

Uno degli imperatori era un grande amante della natura, e decreto' che nessuno poteva costruire al di sopra di 100 metri di elevazione. Il decreto e' ancora legge, ancora un altro esempio dove la preservazione ambientale e' stat favorita da una mancanza di democrazia. I soli edifici al di sopra di quella linea sono le favelas, che sono illegali e non sono servite da acqua, elettricita' o gas. Essendo in alto e spesso estremamente ripide, le favelas hanno spesso le viste migliori di Rio.

Il risultato di un tale paesaggio e' una citta' molto frammentata, con quartieri molto distinti, connessi da tunnels, e densita' di popolazione estrema in molti posti (nessuno vive in casa singola, e la densita' e' circa 100000 ab./km2 a Copa), e incredibile vicinanza alla giungla. Io posso andare su un sentiero intorno a una montagna (la pista Claudio Coutinho che parte dalla Praia Vermelha a Urca), a livello piano a circa dieci metri sopra il mare, nella stessa formazione rocciosa del Pan di Zucchero: questo piccolo pezzo di paradiso, vedi foto di una delle innumerevoli vista qui sotto, si trova a pochi minuti dal mio ufficio. Si vede anche un paesaggio interessante dovunque uno guardi. In un giorno caldo, ci sono correnti ascensionali generate dagli edifici piu' grandi. Nelle correnti ci sono albatri, dozzine e raramente centinaia, cosi' alti che uno li vede a malapena.

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